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C’è politica senza soggetto? Lo strano elitismo di Gustave Le Bon

lunedì 23 Novembre | 17.30 - 19.30

Proseguono gli appuntamenti del seminario La politica per il XXI secolo – III ciclo “Élite e popolo” (a cura di Antonio La Porta, Pietro Polito e Giuseppe Sciara) con la relazione di Francesco Gallino su C‘è politica senza soggetto? Lo strano elitismo di Gustave Le Bon.

Verso la fine del XIX secolo, in un libro – La psicologia delle folle – subito divenuto famosissimo, lo «psicologo collettivo» Gustave Le Bon teorizzava lo strapotere, in epoca moderna, delle «folle psicologiche»: aggregati umani mossi non già dalla razionalità individuale ma da un nucleo comune di istinti che ne determina in maniera automatica le azioni, imprevedibili e spesso violente. Tra gli interpreti è venuto naturale identificare come implicita pars construens del discorso leboniano un elitismo radicale: sono singoli individui razionali, consapevoli, mentalmente stabili potrebbero cioè arginare il caos che si profila all’orizzonte dell’«era delle folle», ristabilendo ordine e senso nell’universo politico.

Il problema, però, è che tale pars construens è – nel pensiero di Le Bon – a tratti debole, a tratti addirittura irreperibile. Ben altrimenti, la sua teoria sembra sottendere uno studio medico, psicologico e antropologico propenso a descrivere l’agire umano come strutturalmente determinato da processi cognitivi automatici. Ma se l’abitudine, l’istinto, il già vissuto e dimenticato – ovvero ciò che proprio in quegli anni si iniziava a chiamare «inconscio» – dominano la scena, che spazio rimane per la politica? È possibile pensare la sfera della decisione pubblica (a maggior ragione se democratica) in assenza di libero arbitrio? Può sembrare un’eresia. Ma è invece, forse, un frammento di storia intellettuale rimosso e preziosissimo, particolarmente utile in un’epoca in cui l’irrazionale torna nuovamente ad alzare la testa sulla scena globale.

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