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SAS – SMART ARCHIVE SEARCH

Quando l’innovazione tecnologica viene messa al servizio dei patrimoni culturali, nascono esperienze d’avanguardia come SAS, acronimo di Smart Archive Search: il nuovo progetto per utilizzare le potenzialità dell’Intelligenza Artificiale a favore della cultura, dei cittadini e di un rinnovato rapporto fra esseri umani e tecnologie, avviato dal Polo del ‘900 in collaborazione con il centro di ricerca HER – Human Ecosystems Relazioni e con il sostegno della Compagnia di San Paolo.

Il progetto

Con il progetto SAS – Smart Archive Search il Polo del ‘900 ha iniziato una sperimentazione che mette in relazione arte, scienza e tecnologie per aprire le porte della ricerca archivistica a fasce di popolazione diversificate partendo dagli archivi di 9centRo.

Il progetto è stato sviluppato dal Polo del ‘900 insieme al centro di ricerca HER – Human Ecosystem Relazioni  fondato da due grandi artisti e comunicatori open source come Salvatore Iaconesi e Oriana Persico, e sostenuto dalla Compagnia di San Paolo. Il progetto rientra nel programma italiano dell’Anno Europeo del patrimonio culturale 2018 e nell’ambito della IA Task Force, istituita nel 2018 dall’AgID – Agenzia per l’Italia Digitale, che si è occupata di studiare come la diffusione di soluzioni e tecnologie di Intelligenza Artificiale possa incidere sull’evoluzione dei servizi pubblici per migliorare il rapporto tra Pubblica amministrazione e cittadini.

Da questa esperienza è nato con il Polo del ‘900 un protocollo di interesse stipulato con l’AgID per valorizzare gli esiti e gli sviluppi del progetto.

SAS – Smart Archive Search si propone di costruire un nuovo rapporto fra i cittadini e i beni archivistici. Nella relazione con gli archivi entrano in scena gli smart agent: software intelligenti che, utilizzando tecniche come l’Analisi di Linguaggio Naturale e la computer vision, navigano gli archivi e ne “leggono” automaticamente i contenuti (testi, audio, video) imparando progressivamente a riconoscere forme, colori e concetti ricorrenti.

Grazie agli smart agent è possibile superare le classiche ricerche per parola-chiave, accedendo a interfacce sempre più intuitive e naturali, online e offline, basate anche sul gesto e sulla voce e soprattutto su nuove modalità concettuali.

Il progetto utilizza inedite modalità di ricerca-azione che aggiungono all’aspetto tecnologico quello partecipativo-performativo, coinvolgendo gli abitanti di Torino, gli amici e i lettori del Polo del ‘900 in un inedito esperimento di formazione aperto a tutti: addestrare le intelligenze artificiali del Polo del ‘900 a svolgere le proprie mansioni, migliorandone le prestazioni, imparando a conoscerle e collaborando per estendere la conoscenza sugli archivi e sulla storia del ‘900 e dei suoi protagonisti.

Conducendo queste esperienze si attua tra il Polo del ‘900 e i cittadini della città uno scambio virtuoso. Da un lato, le persone aiutano ad addestrare le IA nel riconoscere forme e concetti. Dall’altro le persone, attraverso esperienze accessibili e personalizzate, imparano a conoscere le IA, il loro funzionamento, i loro limiti e le implicazioni che derivano dal loro uso. Nel mondo contemporaneo questa è una opportunità di eccezionale importanza, che aiuta le persone a superare i divide digitali e culturali, e a farlo insieme agli altri cittadini, nella sfera pubblica condivisa.

Dopo i primi due appuntamenti con il pubblico Il workshop Legami (giovedì 29 novembre 2018) e SAS Conference (venerdì 30 novembre 2018) è arrivato il momento di rendere disponibile al pubblico l’interfaccia con cui partecipare a questa esperienza.

Si tratta ancora di un progetto in fase di sviluppo: la sperimentazione è attiva su una sezione di banca dati congelata a maggio 2018 e anche la grafica dell’interfaccia sarà sviluppata sulla base delle necessità emerse dalla sperimentazione stessa.

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